mercoledì 19 maggio 2010
domenica 16 maggio 2010
Un post che parla dei Wall Of Voodoo in maniera implicita!
Vi dedico un video:
domenica 9 maggio 2010
nasifnaifnqpeinfqicnascnapsinapicainasifnasfpiasnfpian
Appena sono rientrato nel locale il tizio americano molesto ubriacone appoggiato al bancone non c'era più, non l'avevo visto neanche uscire, mi sono preoccupato che si fosse nascosto per tendermi una trappola e mollarmi uno schiaffo così ero talmente preso da lui che mi sono perso gli Zeus. Era meglio restare a casa a guardare il soffitto.
Comunque non me lo scordo mica il tizio...
martedì 27 aprile 2010
Recensione su Rock e i suoi Fratelli!
“Manuale per non suicidarsi” un esordio coraggioso e sfacciato: gli Shout hanno molto da dire e vogliono urlarlo forte: tutto e subito.
Una sberla acida e diretta, dodici tracce che incalzano veloci e taglienti con un piede nell’alternative rock dei primi ‘90 e l’altro che tasta terreni di volta in volta più spiccatamente grunge, surf-rock, psichedelici.
Esplorano generi, sonorità, stili e approcci diversi, frantumandoli e ricomponendoli, lasciando intravedere in ogni traccia lo scheletro della loro ispirazione.
Perchè sempre di struttura scarna ed essenziale si tratta, senza orpelli, senza trucco.
Dal riff carico e sincopato di Cloro nel Naso al basso ipnotico de L’Amore è un cane che viene dall’inferno, allucinata preghiera sugli echi di Bukowski fino all’incipit indolente di un’ironica e minacciosa Ninnananna rovesciata.
Un rock spigoloso, ruvido; le chitarre sono lame scheggiate che sanno ferire i timpani come in Spero di morire prima di diventare Pete Townshend, ma anche dare stoccate potenti e colpire allo stomaco come in Hallelujah in La minore, un muro di suono che va a deflagrare nelle note di un sax impazzito.
La voce si fa strada in maniera coerente e spontanea dal vortice lineare e spezzato della musica. Rabbiosa e selvatica come in Tuna Ketchup , dolce e stanca come in Oh my darlin’, sono versi che sembrano legare con chimica sapiente i contenuti surreali alla prosaicità delle parole.
Ma le corde vocali degli Shout si fanno forti degli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia, che nei ritmi tribali di Teflon fa delle voci strumenti contorti e indecifrabili.
Non c’è spazio per la quadratura del cerchio, e gli Shout ci regalano nel finale la loro prova più sperimentale e coraggiosa: Fagioli Lou Lou, due minuti di dissonanze crescenti, due minuti e mezzo di finale ossessivo. E non c’è altro da dire.
Manuale per non suicidarsi ha il sapore di:Accendere un frullatore pieno di vinili
Trovate la recensione in versione virtuale originale qui : http://www.rockeisuoifratelli.it/
martedì 20 aprile 2010
Stream Of Consciousness!
In macchina sono un felice ascoltatore di Call Of The West dei Wall Of Voodoo.
Al lavoro sono un felice canticchiatore di vecchi pezzi di Hank Williams.
Sono un avido fumatore di Marlboro.
Sono molto pigro, dimentico di tagliarmi le unghie.
Sono molto, molto pigro, dovrò smetterla prima o poi!
domenica 4 aprile 2010
Mi fa male l'ascella sinistra!
Oggi ho cantato una canzone degli Everly Brothers sotto la doccia, per la prima volta ho cantato sotto la doccia, forse sto facendo pace con l'universo!
domenica 28 marzo 2010
L'amore è un cane che viene dall'inferno?
Ok, dimenticate il pistolotto iniziale, dicevamo: questo è il nuovo videoclip degli Shout